Reti di distribuzione
Tranne che per la rete di
distribuzione del vuoto, tutte le sezioni delle reti di distribuzione dei
gas medicali devono resistere ad una pressione di 1,2 volte la pressione massima
che può essere applicata ad ogni sezione in condizione di singolo guasto.
La pressione nominale di distribuzione deve essere entro i limiti
specificati nella norma. Nello stesso ospedale possono essere distribuiti
diversi gas a pressioni nominali di distribuzione differenti.
In locali quali quelli per terapie intensive e nelle sale operatorie,
possono essere installati mezzi per il controllo della pressione del
protossido di azoto da parte della pressione dell'ossigeno in modo da
mantenere la pressione del protossido di azoto minore di quella
dell'ossigeno.
La norma prevede l'utilizzo di Collegamenti flessibili, usati come
componenti delle reti di distribuzione, per esempio, per isolare dalle
vibrazioni, per compensare i movimenti degli edifici e i movimenti
relativi delle tubazioni.
Questi collegamenti flessibili per bassa pressione sono normalmente usati
nella rete di distribuzione:
- per alimentare in
emergenza una rete di distribuzione;
- come parte di
apparecchiature permanentemente collegate quali bracci e pensili.
Sistemi di controllo,
monitoraggio e allarme
I sistemi di monitoraggio e
di allarme hanno tre funzioni principali con differenti scopi, cioè
allarmi operativi, allarmi operativi di emergenza ed allarmi clinici di
emergenza.
Lo scopo degli allarmi operativi è di notificare al personale tecnico che
una o più sorgenti all'interno della centrale di alimentazione non è più
utilizzabile e che è richiesto un intervento. Gli allarmi operativi di
emergenza indicano una pressione anomala nella rete di distribuzione e
potrebbero richiedere un intervento di emergenza da parte del personale
tecnico. Gli allarmi clinici di emergenza indicano una pressione anomala
nella rete di distribuzione e potrebbero richiedere un intervento di
emergenza da parte del personale clinico.
La norma da ampio spazio a tutti questi aspetti, richiamando anche
l'applicazione di altre norme tecniche.
L'installazione delle reti di
distribuzione
Le reti di distribuzione
devono essere utilizzate solo per la cura del paziente. Nessuna
connessione deve essere realizzata all'interno della rete per altri usi
tranne che per la rete dell'aria compressa, per la quale eventuali
estensioni sono previste in accordo con i requisiti appropriati
applicabili della UNI EN 737-3.
Ad esempio se viene installata una camera iperbarica per uso medico, può
essere necessario prevedere una rete di distribuzione separata, idonei
dispositivi di controllo della pressione e della portata e mezzi
appropriati per prevenire il riflusso.
Le reti di distribuzione e
gli impianti elettrici devono essere posti in compartimenti separati o
essere separati da più di 50 mm. La rete di distribuzione deve essere
collegata alla rete di terra il più vicino possibile al punto di ingresso
nell'edificio.
Le reti di distribuzione non devono essere utilizzate per collegare a
terra le apparecchiature elettriche. Le reti di distribuzione devono
essere protette da danni fisici, dovuti per esempio allo spostamento di
apparecchiature portatili, carrelli, barelle, ecc. nei corridoi o in
altri luoghi. Reti di distribuzione non protette non devono essere
installate in aree pericolose, per esempio dove sono immagazzinati
materiali infiammabili.
Dove non si può evitare l'installazione delle reti di distribuzione in
tali luoghi, le stesse devono essere dotate di protezioni per prevenire,
in caso di perdite, fuoriuscite di gas medicali all'interno dei locali.
La norma UNI EN 737-3 richiama l'attenzione ai regolamenti nazionali
riguardanti gli edifici e le norme antincendio che devono essere tutti
applicati.
Se le reti di distribuzione dei gas medicali sono posizionate nello
stesso tunnel, trincea o condotto, singolarmente, con reti di altri
servizi o con reti di distribuzione di altri fluidi o gas, il potenziale
pericolo derivante da tale situazione deve essere valutato in accordo con
la norma UNI EN 1441 "Dispositivi medici - analisi dei
rischi".
La valutazione del rischio deve considerare che una fuga non rilevata
(per esempio da un allarme o da ispezioni periodiche) deve essere considerata
condizione normale e non condizione di singolo guasto. Le reti di
distribuzione non devono essere installate nei vani ascensore.
Le valvole di intercettazione non devono essere installate dove
un'eventuale fuga possa essere causa di accumulo di gas, per esempio in
cavità stagne. Danni dovuti al contatto con materiale corrosivo devono
essere minimizzati con l'uso di materiale non metallico ed impermeabile
applicato sulla superficie esterna dei tubi nelle aree dove può avvenire
il contatto. Si deve tenere conto dell'espansione e della contrazione
delle reti di distribuzione. Tutte le reti di distribuzione dei gas
medicali devono essere installate in luoghi nei quali non sono esposte a
temperature minori di 5 °C rispetto al punto di rugiada del gas alla pressione
di distribuzione. Non è necessario installare le reti di distribuzione
con pendenza per poter scaricare la condensa.
Le reti di distribuzione dei gas medicali devono essere sostenute con
specifici supporti, ad intervalli stabiliti per prevenire piegamento o
distorsione. I supporti devono garantire che le tubazioni non possano
venire spostate accidentalmente dalla posizione stabilita. I supporti
devono essere realizzati con materiale resistente alla corrosione o
essere trattati per prevenirla. Devono essere previsti mezzi per
prevenire la corrosione elettrolitica. (tutti i dettagli sono specificati
nella UNI EN 737-3)
Modifiche e collegamenti a
reti di distribuzione esistenti - ampliamenti
La UNI EN 737-3 richiede una
valutazione della portata della rete di distribuzione esistente, che deve
essere sufficiente a soddisfare la richiesta dell'ampliamento previsto.
Il collegamento finale all'ampliamento deve essere effettuato su un
impianto alla volta, al fine di ridurre il rischio di interconnessione.
Tutti gli altri impianti devono rimanere alla normale pressione di
distribuzione. Il posizionamento di tale collegamento dovrebbe essere
definito con attenzione per minimizzare i problemi di accesso durante
l'installazione e le prove.
Quando si deve effettuare un ampliamento di una rete esistente, il punto
di partenza della nuova tubazione deve essere provvisto di una valvola di
intercettazione di area per isolarla da quella esistente; fa eccezione il
caso in cui sia possibile utilizzare una valvola di intercettazione di
area già esistente.
Durante l'installazione, la valvola di intercettazione (specificata nella
norma) deve essere bloccata in posizione chiusa e etichettata come segue:
"Valvola di sezionamento della nuova installazione: NON
APRIRE".
Tutte le unità terminali dell'ampliamento devono essere etichettate
temporaneamente per indicare che non devono essere usate.
Prove, accettazione e
certificazione
Scopo delle prove e
dell'accettazione degli impianti di distribuzione dei gas medicali è di
verificare che tutti gli aspetti connessi con la sicurezza e le
prestazioni dell'impianto sono stati rispettati. Nella norma UNI EN 737-3
sono riportati degli esempi di come effettuare la prova e l'accettazione.
Tutte le prove effettuate dopo il completamento dell'installazione
dovrebbero essere eseguite dall'installatore sotto la sorveglianza di una
persona autorizzata e competente nel settore delle prove degli impianti
di distribuzione dei gas medicali, che dovrebbe certificare i risultati
al proprietario (dell'impianto).
L'autorizzazione può essere fornita nell'ambito del sistema di qualità
del fabbricante, certificato conforme alle appropriate parti delle norme
sui sistemi qualità. I risultati delle prove che mostrano i dettagli
degli impianti e delle aree sottoposte a prova dovrebbero far parte della
documentazione dell'ospedale (regolarmente archiviata). La 737-3 entra
nel dettaglio di tutte le prove e controlli previsti.
Le prove si dividono in:
prove dopo l'installazione delle reti di distribuzione
con i blocchi di base di tutte le unità terminali montati, ma prima di
chiudere le tracce, e sono:
- prova di resistenza
meccanica;
- prova di tenuta;
- prova di
interconnessione e di ostruzione;
- controllo della
marcatura e dei supporti della rete di distribuzione;
- controllo visivo per
garantire che tutti i componenti installati in questa fase sono
conformi alle specifiche di progetto;
e prove e procedure dopo il
completamento dell'installazione e prima dell'uso dell'impianto prova di
tenuta, e sono:
- prova di tenuta e prova
delle valvole di intercettazione per efficienza di chiusura ed
identificazione delle aree servite;
- prova di
interconnessione;
- prova di ostruzione;
- prova delle unità
terminali e dei raccordi NIST per funzionamento meccanico, gas-specificità
ed identificazione;
- prova delle prestazioni
dell'impianto;
- prova delle valvole di
sovrappressione;
- prova funzionale di
tutte le sorgenti;
- prove dei sistemi di
controllo, monitoraggio ed allarme;
- spurgo con il gas di
prova;
- prova di contaminazione
da particelle solide della rete di distribuzione;
- riempimento con il gas
specifico;
- prova di purezza
dell'aria prodotta da compressori;
- prova di identificazione
del gas.
La certificazione degli
impianti di distribuzione
Prima di usare gli impianti
di distribuzione dei gas medicali, si deve certificare per iscritto che i
requisiti specificati nella norma sono stati rispettati.
La UNI EN 737-3 fornisce una tipica modulistica da usare per tale
certificazione, molto pratica anche ai fini di un archivio della stessa.
Il fabbricante è tenuto a certificare che tutti i disegni ed i manuali
specificati nel punto 13 (informazioni da fornire) della UNI EN 737-3
sono stati consegnati al proprietario. Quando tutte le prove sono state
positivamente completate devono essere rimosse tutte le etichette fissate
alle unità terminali durante la costruzione.
Gli impianti di distribuzione dei gas medicali sono considerati dei
dispositivi medici e, come tali, devono rispondere alle prescrizioni
della direttiva 93/42/CEE, ripresa in Italia con il Decreto Ministeriale
n° 46 del 24-02-1997.
La norma UNI EN 737-3 ha un legame diretto con tale direttiva, in quanto
è una norma armonizzata e se seguita per la progettazione, la
costruzione e l' installazione degli impianti di distribuzione dei gas
medicali, conferisce presunzione di conformità a tale direttiva (e quindi
anche alla legge) con il vantaggio di avere un documento tecnico che dice
esattamente come "fare" un impianto di distribuzione conforme
alla regola dell'arte richiesta.
12/03/2002
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