Virus dell'immunodeficienza acquisita


La sindrome dell'immunodeficienza acquisita è causata dal virus HIV, un virus a RNA, di forma sferica, con diametro di circa 100 nm.
Il virus viene inattivato da diversi agenti chimici (es. ipoclorito di sodio allo 0,1-0,2%, glutaraldeide allo 0,01% per 60 minuti, alcol etilico al 50-70%), da valori di pH compresi tra 7 e 10, da una temperatura di 60°C applicata per 30 minuti. È resistente ai raggi UV e gamma. Il virus sopravvive in soluzione acquosa a temperatura ambiente per 15 giorni e a 37°C per 11 giorni.
Il virus HIV è presente in tutte le secrezioni o liquidi corporei e le principali vie di trasmissione sono:

  • parenterale o percutanea,
  • sessuale,
  • verticale,
  • perinatale.

In ambiente sanitario la trasmissione occupazionale del virus HIV è uguale a quella dell'HBV e dell'HCV.

Il rischio occupazionale di infezione da HIV dopo esposizione di tipo percutaneo a sangue infetto viene stimata intorno allo 0,3% ed aumenta significativamente in caso di:

  • lesione profonda dell'operatore sanitario,
  • presenza di sangue visibile sullo strumento responsabile della lesione,
  • strumento responsabile della lesione precedentemente posizionato in una vena o arteria del paziente fonte,
  • contaminazione congiuntivale massiva,
  • paziente fonte deceduto per AIDS entro 60 giorni dall'esposizione.





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