Comprende l’insieme dei complessi tecnologici
utilizzati per il trasferimento di inchiostro da una matrice ad un
supporto e consiste in due fasi principali: la composizione e la stampa.
La composizione consiste nell’unione dei caratteri e nella loro impaginazione;
può essere eseguita a mano, meccanicamente o per fotocomposizione.
Nella composizione a mano singoli caratteri ottenuti in fonderie vengono
posizionati manualmente sul compositorio per formare le righe.
La composizione meccanica (linotype, monotype) viene effettuata con
l’utilizzo di una macchina nella quale avviene la fusione della lega in
una matrice composta automaticamente dalla macchina stessa in base ai
caratteri digitati dall’operatore su una tastiera.
La fotocomposizione è il sistema attualmente più diffuso e può avvenire
in due modi: con sistema ottico-meccanico, nel quale il testo viene
trasformato in un nastro perforato contenente le informazioni sul
carattere, a sua volta utilizzato da una macchina che seleziona ed espone
le matrici, le illumina con una sorgente puntiforme allo xenon e le
impressiona su un materiale sensibile; nel sistema a generazione
elettronico i caratteri sono contenuti nella memoria di un elaboratore da
dove vengono inviati alla unità di fotocomposizione che provvede ad
impressionare il supporto fotosensibile.
La successiva fase consiste nella preparazione delle matrici di stampa
che viene effettuata in maniera diversa a seconda del tipo di
composizione utilizzato. Con la duplicazione meccanica a mano si ottiene
una impronta su cartone-amianto o materiale plastico sul quale viene
fatto colare piombo fuso (stereotipia in piombo) o gomma fusa
(stereotipia in gomma); si ottiene così una matrice in rilievo. La
riproduzione fotografica prodotta con la fotocomposizione viene
trasferita mediante fotoincisione a raggi UV su una lastra di zinco e
alluminio trattata con acido nitrico; in questo caso la matrice
risultante non è in rilievo (lastra tipografica).
Per la stampa vera e propria si utilizzano o le matrici in rilievo o le
lastre litografiche che vengono inchiostrate. Nel caso della litografia
l’inchiostro si deposita solo sulle parti della lastra rese lipofile dal
trattamento con UV. Il trasferimento dell’inchiostro su carta avviene per
pressione diretta della matrice sulla carta (tipografia) oppure con le
interposizioni di un rullo di caucciù (offset).
Con l’introduzione della fotocomposizione è pressochè scomparso il
rischio lavorativo da polveri e vapori di piombo nelle fasi di
composizione dei caratteri; infatti l’introduzione delle tecniche di
composizione basate sull’utilizzo di videoterminali comporta per
l’addetto l’adozione di posture fisse prolungate e possibili disturbi
visivi.
Nella fase di preparazione delle matrici con la fotoincisione vi è il
rischio di esposizione ad acidi e basi forti e da raggi UV.
I rischi lavorativi presenti nelle fasi di stampa sono invece costituiti
dall’esposizione a vapori di solventi contenuti nell’inchiostro, dalla
rumorosità prodotta dalle macchine e dal rischio di infortuni, sempre
presenti ove ci siano meccanismi in movimento.
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