Per legno si intende la materia fornita dalla
parte del tronco e dei rami degli alberi che si trovano sotto la
corteccia.
I costituenti del legno possono distinguersi in costituenti comuni
(cellulosa, emicellulosa, lignina in una percentuale superiore al 95%) e
costituenti particolari estraibili con solventi organici e diversi in
funzione della specie di appartenenza dell’albero (flavoni, chinoni,
terpeni, paraffine, tannini, saponine, alcaloidi e glucosidi).
Il legno è utilizzato come materia prima nella produzione della carta,
della cellulosa per l’industria tessile e per l’estrazione di gomme
naturali, resine ed alcuni coloranti; il suo maggiore impiego avviene
nella fabbricazione di serramenti, infissi e mobili.
Nella produzione dei mobili, a causa dei costi crescenti del legno
massiccio, è in progressivo aumento l’utilizzo di derivati semilavorati
sostitutivi ottenuti dall’impasto e dalla pressione a caldo di fogli o
fibre di legno, addizionati di adesivi e/o resine.
Il legno o più spesso la polvere di legno prodotta durante la lavorazione
ha come organi bersaglio la cute e l’apparato respiratorio. Su di essi il
legno agisce attraverso meccanismi di tipo tossico, irritante,
sensibilizzante.
Nella tabella seguente sono indicati i tipi di rischio legati ai
principali tipi di legno utilizzati nel nostro paese.
Azione tossica
(glucosidi, saponina, chinone, ecc.)
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Azione irritante
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Azione sensibilizzante
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Mansonia
Palissandro
Teak asiatico
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Mansonia
Cedro rosso
Mogano
Abete
Castagno
Palissandro
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Teak asiatico
Cedro rosso
Abete
Mansonia
Palissandro
Mogano
Pioppo
Castagno
Quercia
Rovere
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L’azione tossica, di raro riscontro, si manifesta con una sintomatologia
generale (aritmia, iperpiressia, oliguria), determinata da alcuni
costituenti particolari quali glucosidi e saponina, contenuti nel legno
fresco.
L’azione irritante è causa di alterazioni acute delle mucose oculari e
delle prime vie respiratorie (congiuntiviti, sinusiti, laringotracheiti).
Con il protrarsi dell’esposizione questi quadri possono cronicizzare. In
lavoratori esposti per più di 10 anni è stata evidenziata una riduzione
della clearance mucociliare a livello nasale.
L’azione sensibilizzante interessa raramente la cute (dermatiti da
contatto) e più frequentemente l’apparato respiratorio (asma bronchiale).
In alcuni casi la patogenesi di tipo immunitario (tipo I) è chiaramente
dimostrabile, in altri rimane incerta; forme asmatiche di tipo allergico
sono state descritte per alcuni tipi di polvere di legno (mansonia,
abete, quercia, rovere, ecc.).
L’esecuzione delle operazioni di verniciatura del legno (a pennello, a
spruzzo) può causare l’insorgenza di manifestazioni cliniche risultanti
dal contatto con monomeri (in modo particolare isocianati) e con diversi
solventi utilizzati (xilolo, n-esano, eptano, cicloesano, alcoli,
glicoli, chetoni).
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