[Rischi lavorativi in ambiente sanitario]




     

Virus B dell'epatite


Misure preventive generali

  • Educazione sanitaria, programmi di informazione e formazione per gli operatori sanitari a rischio.
  • Scrupolosa osservanza delle "precauzioni universali" da seguire sempre e comunque con tutti i pazienti, indipendentemente dalla patologia e dalla certezza della diagnosi.
  • Utilizzo di appropriati dispositivi di protezione individuali (guanti, mascherina semplice o con visiera o schermo facciale, camici).
  • Abolire le manovre di incapucciamento degli aghi.
  • Tutti i taglienti, le siringhe e gli aghi devono essere raccolti dopo l'uso in contenitori a prova di puntura, per essere inviati allo smaltimento.

Interventi di prevenzione specifica

  • Immunizzazione passiva: consiste nell'utilizzo di preparazioni di IgG umane ad elevato contenuto di HBsAb; vengono di solito utilizzate in caso di soggetti accidentalmente esposti al contagio.
  • Vaccinazione: un vaccino efficace contro l'epatite B è disponibile e conferisce il 95% di protezione ai soggetti non immuni. Viene effettuata in 3 dosi (ai mesi 0, 1, 6) con iniezione intramuscolare nel deltoide. Uniche controindicazioni al vaccino sono i processi febbrili acuti presenti al momento della vaccinazione mentre i più comuni effetti collaterali sono l'idolenzimento e l'eritema nel punto di inoculazione.

In caso di infortunio sul lavoro uno schema vaccinale comprendente 4 dosi ai mesi 0, 1, 2 e 12 sembra essere più immunogenico. La prima dose del vaccino deve essere somministrata entro 96 dall'infortunio; le IgG specifiche devono essere somministrate entro 48 ore dall'esposizione nel caso di operatori sanitari non immuni.

 

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Camera mortuaria, sale settorie


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