La prevenzione primaria dei rischi da postura
sul lavoro deve essere attuata in sede di progettazione degli impianti e
degli arredi dei posti di lavoro tenendo presente in primo luogo le
caratteristiche fisiche e psicologiche dei lavoratori piuttosto che
quelle economiche e produttive. Ad esempio, occorrerebbe disporre di
spazi liberi adeguati al fine di consentire un trasferimento agevole dei
degenti. Sarebbe opportuno l'uso di letti regolabili in altezza, evitando
comunque i letti bassi (inferiori a 50 cm) che costringono il personale a
flessioni incongrue del busto. Sarebbe necessario disporre di sollevatori
meccanici specifici per le diverse operazioni da effettuare sui degenti.
Il personale sanitario deve essere adeguatamente formato alla corretta
esecuzione delle manovre di sollevamento e spostamento e all'uso di
sollevatori meccanici, adeguatamente informato sui rischi che
l'esecuzione di queste manovre comporta per l'apparato locomotore.
Un'utile indicazione è quella di effettuare le operazioni di
sollevamento divaricando gli arti inferiori e rendendo così la
base di appoggio più ampia in modo da migliorare l'equilibrio
della posizione. Nel riassetto del letto sarebbe opportuno appoggiare un
ginocchio sul letto così da evitare abnormi sollecitazioni del
rachide in flessione.
Quando si deve ruotare un paziente non collaborante nel letto è
bene che l'operatore tenga un piede avanti ed uno indietro, fletta le
ginocchia e afferri il paziente a livello del bacino o della scapola. Nel
caso in cui il paziente debba essere spostato (ad es. su una carrozzina),
si deve sempre allargare la base di appoggio e flettere le ginocchia
inoltre occorre passare il braccio sotto quello del paziente ed afferrare
saldamente gli arti superiori conserti dello stesso; è meglio se
tale manovra (presa crociata) viene eseguita da due operatori uno da ogni
lato.
Nel caso in cui il paziente è in grado di fornire un minimo di
collaborazione è utile istruirlo ad eseguire adeguati sforzi di accompagnamento.
Se il paziente non è in grado di assecondare lo sforzo è
bene passare sotto il suo corpo un telo robusto e sollevarlo
contemporaneamente in più persone per suddividere lo sforzo,
oppure un operatore lo afferra sotto le spalle, un secondo al bacino ed
un terzo alle ginocchia.
Per facilitare il trasferimento si può usare una barella che si
deve posizionare trasversalmente rispetto al letto in modo che gli
operatori non risultino impacciati nel movimento, o una tavola da situare
parallelamente al corpo del paziente sul letto e sulla quale lo stesso
viene trascinato.
I principi generali che possono essere impartiti ai lavoratori per
prevenire danni e infortuni negli sforzi di spostamento sono: assicurarsi
che il percorso da compiere sia sgombro da ostacoli e, se il suolo non
è piano, assicurarsi che ci sia la possibilità di frenare.
Usare calzature che offrono buona presa sul terreno. Nello spostamento di
oggetti pesanti è preferibile spingere piuttosto che tirare;
inoltre, per iniziare il movimento molto pesante, è preferibile
mettersi di spalle, tenendo ben saldo uno dei piedi e applicando la forza
direttamente con il dorso.
Le misure preventive consistono nella valutazione dell'impegno
muscolo-scheletrico durante l'attività lavorativa con sistemi di
analisi di posture e di modelli biomeccanici che misurano l'esposizione
al carico di lavoro fisico fornendo una analisi indiretta delle
sollecitazioni a cui vengono sottoposti il rachide e le principali
articolazioni del corpo.
Con la sorveglianza sanitaria deve essere poi effettuato un accurato
esame clinico-funzionale del rachide con eventuali approfondimenti
radiologici per stabilire l'idoneità degli operatori sanitari a
mansioni che comportino movimentazione e sollevamento di degenti o altri
pesi. Il personale deve essere inoltre sottoposto a visite periodiche sia
per il riconoscimento precoce di alterazioni legate alla mansione svolta
sia per impedirne l'aggravamento che per consentire una adeguata
riabilitazione motoria.
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