![](imma/fdr_micl.jpg) - Con il termine di microclima si intendono
quei parametri ambientali che influenzano gli scambi termici tra soggetto
e ambiente negli spazi confinati e che determinano il cosiddetto
"benessere termico".
Le grandezze fondamentali che entrano in gioco nel determinare il
benessere termico dell'organismo umano sono: la temperatura dell'aria,
l'umidità relativa, la ventilazione, il calore radiante, il dispendio
energetico, la resistenza termica del vestiario. L'organismo umano,
infatti, tende a mantenere il bilancio termico in condizioni di
equilibrio in modo da mantenere la sua temperatura sui valori ottimali.
Il bilancio termico del nostro organismo può essere schematicamente
espresso dalla seguente equazione:
M ± C ± R ± E = 0
Per M si intende l'energia metabolica che in un soggetto a riposo
consiste nel cosiddetto metabolismo basale a cui si aggiunge il consumo
energetico che si produce per effetto della specifica attività svolta.
Per C si intende la quantità di calore scambiata con l'esterno per
convezione (contatto solido-liquido) e conduzione (contatto
solido-solido). Lo scambio per conduzione è molto limitato, non superando
il 3% dello scambio complessivo. I fattori che influenzano lo scambio per
convezione sono la temperatura dell'aria ambiente, la velocità dell'aria
e la resistenza termica del vestiario. I fattori che condizionano lo
scambio per conduzione sono da riportare alla temperatura della
superficie di scambio, all'estensione della superficie di contatto, alla
resistenze termiche del vestiario e del corpo esterno; maggiore sarà la
differenza tra temperatura dell'organismo e temperatura dell'aria o del
corpo di contatto dell'organismo, maggiore sarà la quantità scambiata.
Anche la velocità dell'aria ha notevole influenza poichè al suo incremento
aumentano gli scambi termici. L'isolamento termico del vestiario viene
espresso in Clo (Clothing) ed è funzione dello spessore dello stesso e
non della qualità o del tipo di tessuto impiegato.
Per R si intende la quantità di calore scambiata per irraggiamento ed è
funzione della temperatura radiante media e della temperatura cutanea del
soggetto. Qualunque corpo che abbia una sua temperatura, diversa dallo
zero assoluto, emette delle radiazioni elettromagnetiche chiamate energia
radiante che possono essere trasmesse da un corpo all'altro se fra i due
elementi vi è il vuoto oppure un mezzo in grado di condurre completamente
o parzialmente queste radiazioni. La temperatura radiante viene misurata
mediante un globotermometro.
Per E si intende l'evaporazione, un processo molto rapido di dissipazione
di energia, che induce un abbassamento della temperatura dell'organismo
attraverso tre diversi meccanismi. Il primo meccanismo è la sudorazione;
essa provoca una notevole dispersione di calore attraverso l'evaporazione
del sudore (per un litro di sudore evaporato si ha la dispersione di 600
Kcalorie). Il secondo meccanismo è la "perspiratio
insensibilis" cioè l'evaporazione dell'acqua contenuta nei tessuti
cutanei. Il terzo meccanismo infine è l'evaporazione di acqua dagli
alveoli polmonari. Per un soggetto a riposo in ambiente termico
confortevole la cessione di calore per evaporazione avviene attraverso la
perspiratio e attraverso gli alveoli polmonari. Durante sforzi fisici
intensi in ambienti termici sfavorevoli la cessione di calore per
evaporazione può essere anche 30 volte più alta di quella dovuta ai
meccanismi precedenti.
Una situazione di benessere termico (comfort termico) prevede quindi un
equilibrio tra la quantità di calore prodotta dall'organismo e la quantità
di calore assunta dall'ambiente o ceduta all'ambiente attraverso i
diversi meccanismi di termoregolazione citati precedentemente.
Allorchè il bilancio termico diventa positivo (o negativo) intervengono i
meccanismi termoregolatori al fine di mantenere la temperatura entro i
limiti compatibili con le proprie funzioni vitali. L'impegno esasperato
di tali meccanismi (come si può verificare in particolari ambienti
lavorativi in presenza di importanti fonti di calore) dà luogo ad una
situazione di stress termico. L'insorgenza di questa situazione può
preludere allo sviluppo di veri e propri processi patologici (ad esempio
il colpo di calore) se l'esposizione non viene limitata nel tempo. Un
impegno più modesto dei meccanismi di termoregolazione può invece dare
luogo a sensazioni fastidiose dal punto di vista termoigrometrico che
determinano situazioni di discomfort termico (sensazione di caldo o molto
caldo), nella genesi delle quali la sensibilità soggettiva investe sempre
un ruolo importante.
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