Misure di prevenzione
La circolare del Ministero della Sanità n. 5 del 1989 elenca una serie di
interventi tecnici da adottare per ridurre la possibilità di inquinamento
entro il valore di 100 ppm per l'N2O:
- Va
evitato l'impiego di anestetici per inalazione prima dell'intubazione
orotracheale.
- Si
dovrà garantire la perfetta aderenza della maschera al viso, onde
evitare la dispersione dell'anestetico nell'ambiente, qualora sia
necessario ricorrere all'induzione in maschera con impiego di
anestetici per inalazione.
- Dovrà essere effettuato un accurato
controllo delle perdite:
- Dai circuiti ad alta pressione (collegamenti tra prese dell'impianto di
distribuzione centralizzato e apparecchio di anestesia) tramite
attenta verifica della tenuta delle fascette stringitubo, delle
filettature dei tubi e delle chiusure a molla. I punti più comuni
di perdita sono:
- i tubi di collegamento con l'impianto
centralizzato
- il circuito ad alta pressione del
respiratore.
Andranno
controllate le pressioni sul manometro dell'apparecchio di anestesia dopo
apertura del collegamento con l'impianto centralizzato di erogazione del
protossido. La pressione va ricontrollata dopo un'ora dalla chiusura
della connessione dell'impianto con il sistema centralizzato; una
eventuale caduta di pressione sarà indice di una perdita.
- Dai circuiti a bassa pressione (circuiti dell'apparecchio di anestesia
dai flussimetri al paziente) mediante la verifica della tenuta del
sistema.
I punti più comuni di perdita sono:
- i connettori ad Y
- le cupole delle valvole non a tenuta
- i tubi del circuito montati erroneamente
o non integri
- i sistemi di assorbimento
- il cestello della calce sodata
- i tubi del by-pass
- le valvole di sfogo.
Si può
verificare la funzionalità del sistema chiudendo la valvola di scarico e del
raccordo a Y. Il flusso di O2 necessario a mantenere una
pressione stabile nel sistema di 40 cm di H2O non dovrà essere
maggiore di 100 ml/min. Tale verifica sarà eseguita giornalmente e
comunque ad ogni sostituzione della calce sodata.
- Nel caso di malfunzionamenti di qualche
componente del circuito di anestesia sarà bene disporre di pezzi di
ricambio.
- Sono da preferire gli evaporatori con
sistema chiuso di caricamento e non quelli a vaschetta. Le
operazioni di caricamento dovranno essere effettuate all'esterno
della sala operatoria e, possibilmente, sotto cappa.
- È auspicabile l'ossigenazione prolungata
del paziente prima dell'estubazione, in modo da ridurre la
emissione di gas nell'ambiente.
- È consigliata la chiusura dei gas ai
rotametri (flussimetri) al termine della anestesia.
- Devono essere adottati, inoltre, sistemi
idonei di raccolta e scarico all'esterno dei gas espirati e
provenienti dal circuito, nonchè processi di verifica periodica
della loro efficienza.
- Sarà necessario fornire un adeguato
numero di ricambi d'aria: Torri consiglia almeno 8 ricambi/ora.
- Si dovranno effettuare controlli sui
parametri che permettono di valutare l'efficienza delle macchine
intervenendo con azioni di manutenzione programmata.
Sorveglianza sanitaria
In base alla normativa vigente nel nostro Paese, il personale sanitario
esposto ad anestetici per inalazione deve essere sottoposto a controlli
sanitari da parte di un Medico Competente. Le principali norme specifiche
a cui si deve fare riferimento sono la Circolare del Ministero della
Sanità n. 5 del 14 marzo 1989, gli articoli 24 e 92 del DPR 384/90 e, per
alcuni aspetti, i recenti Decreti Legislativi 626/94 e 242/96.
In base a quanto proposto da un'apposita commissione costituita
nell'ambito della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene
Industriale, i controlli andrebbero attuati secondo i seguenti criteri:
- Un primo controllo sanitario va effettuato
prima della esposizione, al fine di valutare lo stato di salute
dell'operatore e la sua idoneità alla mansione prima dell'assunzione
focalizzando l'attenzione sulla presenza di eventuali patologie a
carico del sistema emolinfopoietico ed altri sistemi che
tradizionalmente sono implicati nella patologia professionale da
anestetici. Nel corso di tale visita va fatta un'accurata raccolta
di dati anamnestici e obiettivi; in particolare andrà valutata
attentamente la funzionalità del sistema nervoso centrale e
periferico. Tra gli esami di laboratorio non devono mancare un esame
ematologico completo (emocromo, formula, piastrine), uno studio
della funzionalità epatica e un elettrocardiogramma.
- Ulteriori controlli sanitari dovrebbero
essere eseguiti periodicamente.
La Circolare del Ministero della Sanità del 1989 propone controlli
con periodicità trimestrale per valutare lo stato di salute del personale
sanitario addetto alle sale operatorie. Tuttavia, attualmente si ritiene
che la periodicità più appropriata per la sorveglianza sia quella
annuale. Anche in fase di controllo periodico va effettuato un esame ematologico
completo ed esami di funzionalità epatica. Eventuali alterazioni emerse
nella visita e nelle indagini di laboratorio indirizzeranno la scelta di
altre procedure diagnostiche: ad esempio, potrà essere indicata una
elettromiografia nel sospetto di compromissione del sistema nervoso
periferico.
Periodicità proposte per gli interventi di monitoraggio ambientale e
biologico nel personale sanitario esposto a gas anestetici, in base
all'intensità dell'esposizione *
N2O ambientale (ppm)
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N2O urinario (mcg/l)
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Periodicità controlli
|
<100 >
|
<55 >
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annuale
|
100-300
|
55-160
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semestrale
|
>300
|
>160
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trimestrale
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* Gruppo di studio per il monitoraggio ambientale, per il monitoraggio biologico
e per la sorveglianza dei lavoratori in Lombardia
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