[Rischi lavorativi in ambiente sanitario]




     

Rumore


INTERVENTI SULLA SORGENTE

  • Eliminazione o sostituzione con macchine più silenziose;
  • Modifiche per ridurne la rumorosità;
  • Allontanamento.

INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE

  • Supporti antivibranti per il rumore trasmesso per via solida;
  • Copertura integrale e parziale, barriere e schermi, silenziatori per il rumore diretto;
  • Trattamento fonoassorbente per il rumore riflesso.

INTERVENTI SUL LAVORATORE

  • Isolamento in cabine silenti;
  • Mezzi di protezione personale.

MEZZI DI PROTEZIONE PERSONALE E CRITERI DI SCELTA
I protettori antirumore possono essere suddivisi in tre categorie: inserti, cuffie, caschi.

  • inserti multiuso, (in gomma, plastica morbida, polimero espanso), capaci di attenuare l'energia sonora di 15-20 dB.

Gli inconvenienti per il lavoratore sono la difficoltà nel trovare la misura esatta e la difficoltà nel mantenerli puliti.

  • inserti monouso, (in lanapiuma), capaci di attenuare l'energia sonora di 10-20 dB, con l'inconveniente che frammenti di lanapiuma possono rimanere nel condotto uditivo.
  • cuffie, (composte da due coppe di materiale plastico rigido rivestito internamente da poliuretano espanso e bloccati da un archetto elastico di metallo passante sopra il vertice, dietro la nuca o sotto il mento) capaci di attenuare l'energia sonora di 20-40 dB.
    Per essere efficaci devono avere un certo peso e aderire perfettamente alla cute periauricolare, inoltre, riscaldando il padiglione auricolare, non possono essere indossate per 8 ore di seguito.
  • caschi, (di vario materiale, vengono utilizzati per proteggere tutto il cranio e non solo le orecchie). Sono normalmente dotati di sistema ricetrasmittente, per le comunicazioni verbali. Forniscono una attenuazione globale fino a 50 dB. Vengono indossati per brevi periodi di tempo in quanto estremamente fastidiosi e ingombranti.

Gli inserti sono generalmente meglio tollerati e possono essere portati anche per tutta la durata dell'orario di lavoro.
I caschi e le cuffie sono utili per esposizioni a livelli di rumorosità elevati, ma di breve durata, massimo 2 ore.
La scelta dell'audioprotettore, indirizzata dal livello di rumorosità ambientale, è determinata dalle condizioni uditive del soggetto e dai compiti lavorativi svolti. La consegna del protettore è individuale ed avviene tenendo conto delle indicazioni del personale sanitario, inoltre al lavoratore deve essere lasciato un margine di scelta tra i mezzi audioprotettivi con caratteristiche analoghe.

DECRETO LEGISLATIVO 277/91
Tale decreto non definisce alcun valore limite di esposizione ma vari livelli (LEP 80, 85, 90 dBA) al superamento dei quali le varie figure coinvolte devono adottare adeguati provvedimenti di tutela.

Sotto la soglia di 80 dBA:

  • obbligo per il medico competente di fare la valutazione non strumentale della capacità uditiva del lavoratore esposto a rumore (parole atone bisbigliate).

Oltre la soglia di 80 dBA (81-85 dBA):

  • la valutazione deve essere accompagnata da misurazioni strumentali del rumore;
  • scatta l'obbligo per il medico competente di informare i lavoratori sui rischi uditivi, sulle misure di abbattimento e di protezione, sui mezzi di protezione individuali, sui controlli sanitari e sui risultati della valutazione effettuata;
  • prevedere l'eventuale controllo sanitario.

I lavoratori possono chiedere il controllo sanitario la cui opportunità deve essere confermata dal medico competente.

Oltre la soglia di 85 dBA (86-90 dBA) in aggiunta al punto precedente :

viene attivata la formazione

  • sull'uso corretto dei DPI,
  • sull'uso delle macchine rumorose;

devono essere forniti mezzi individuali di protezione adatti al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro; vengono attuati controlli sanitari

  • al momento dell'assunzione,
  • dopo un anno dall'assunzione,
  • successivamente almeno ogni due anni.

Se si supera la soglia limite di 90 dBA, oltre alle misure dei punti precedenti:

  • i lavoratori sono obbligati all'uso dei mezzi di protezione individuale;
  • i controlli sanitari sono almeno annuali;
  • la situazione è segnalata all'organo di controllo cioè all'USL;
  • le aree interessate sono evidenziate con segnaletica ed eventualmente perimetrate limitandone l'accesso;
  • è istituito il registro dei lavoratori esposti a rumore.

 

 

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