Follow-up post esposizione
A seguito dell’esposizione ad HIV, HBV, HCV o più in generale
in conseguenza di punture accidentali, negli ultimi anni sono stati elaborati
protocolli di follow-up per monitorare l’eventuale comparsa di infezione.
I protocolli consistono nel sottoporsi ai test per la ricerca
degli anticorpi.
I test devono essere eseguiti: a tempo zero, ossia immediatamente
dopo l’esposizione, dopo 3, 6 e 12 mesi dall’esposizione. Trascorso questo
termine il follow-up può considerarsi concluso.
Profilassi
post esposizione (PPE)
Per
quanto concerne l’esposizione ad HIV vi sono delle linee guida sulla chemioprofilassi
post esposizione, che indicano quali farmaci utilizzare nel protocollo di
trattamento, quali sono i criteri per includere o escludere dal protocollo
e quali sono le modalità per informare l’operatore esposto ed ottenere da
esso il consenso al trattamento.
Le cose più importanti da sapere sono le seguenti:
a)
l’efficacia della terapia
dipende in modo determinante dal tempo che intercorre tra l’esposizione e
l’inizio della profilassi. La profilassi non è raccomandata quando siano trascorse
oltre 24 ore dall’incidente;
b)
la ZDV è il solo agente
(tra i diversi utilizzati in combinazione) per il quale vi siano dati a sostegno
di un’azione efficace in ambiti clinico;
c)
il trattamento non è privo
di effetti collaterali. Effetti che talvolta, data la loro rilevanza, hanno
indotto alla sospensione del trattamento farmacologico.
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