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Il campo di pressioni ambientali

Tutte le normative prescrivono, per il laboratorio PCL3, il mantenimento di una stabile pressione negativa rispetto alle condizioni atmosferiche e ai locali circostanti.
Nel caso in cui il laboratorio a contenimento biologico sia anche un’area a contaminazione controllata (clean area) i requisiti di pulizia e di contenimento risultano in conflitto.
Il problema può tuttavia essere risolto modificando la zona di accesso al laboratorio: il laboratorio è mantenuto in pressione negativa (-10 Pa), lo spogliatoio di uscita opera a una depressione superiore (-20 Pa), mentre lo spogliatoio di ingresso opera a una pressione positiva (+15 Pa) e presenta una classe di contaminazione pari o superiore a quella del laboratorio.
In questo modo si garantisce il contenimento (laboratorio in depressione rispetto all’esterno, spogliatoio di uscita in forte depressione) e il controllo di contaminazione (spogliatoio di ingresso “pulito” e in pressione rispetto al disimpegno e il laboratorio, laboratorio in pressione rispetto allo spogliatoio di uscita).
Il campo di pressioni all’interno dell’area a contenimento biologico è realizzato e mantenuto dall’impianto di condizionamento e di ventilazione (HVAC).
Vicino a ogni porta del laboratorio sono installati manometri differenziali per consentire al personale di verificare, in qualsiasi momento, l’andamento della pressione nei singoli ambienti. Deve inoltre essere previsto un sistema di allarme acustico/luminoso per segnalare in tempo reale l’eventuale inversione delle pressioni.
L’impianto HVAC svolge un ruolo di primo piano nel mantenere le condizioni ambientali e i livelli di sicurezza richiesti in un laboratorio a contenimento biologico.