RISCHIO BIOLOGICO
Prescrizioni
minime per le manovre invasive
Oltre alle precauzioni universali di cui si è ampiamente parlato,
è necessario sapere che esistono delle norme specifiche per condizioni di
lavoro che espongono ad un rischio di contagio più alto.
E’ il caso delle manovre invasive, ossia tutti gli accessi chirurgici in tessuti,
cavità o organi, e in particolare quando si effettua il controllo digitale
delle punta di un ago in una cavità corporea, oppure nelle occasioni in cui
vi è presenza contemporanea di dita o aghi o altri taglienti in un campo anatomico
scarsamente visibile o molto ristretto.
Il trattamento di accidenti traumatici
di rilevante entità
Qui di seguito sono elencati alcuni esempi di manovre
invasive:
-
le manovre eseguite in sala operatoria,
in sala parto, pronto soccorso o strutture ambulatoriali, in special modo
gli studi odontoiatrici;
-
la cateterizzazione cardiaca
e le procedure di angioplastica;
-
il parto cesareo o vaginale,
ed ogni altra procedura ostetrica invasiva che può determinare il sanguinamento;
-
la manipolazione, il taglio
o la rimozione di ogni tessuto periorale inclusi i denti, in cui si verifica
o può verificarsi il sanguinamento.
Quelle che seguono sono le prescrizioni minime che tutti gli
operatori che eseguono delle manovre invasive debbono rispettare:
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tutti gli operatori che partecipano
all’effettuazione di manovre invasive debbono adottare routinariamente le
misure per prevenire il contatto di cute e mucose con il sangue e altri liquidi
biologici di tutti i pazienti.
- guanti e maschere chirurgiche
debbono essere indossati nel corso di tutte le procedure invasive;
- occhiali o maschere facciali
debbono essere impiegate durante l’esecuzione di manovre che determinano comunemente
schizzi di sangue o altri liquidi biologici, o la produzione di frammenti
ossei;
- camici e grembiuli
di materiali che forniscono una efficace protezione (gomma – plastica) debbono
essere indossati sempre durante l’esecuzione di manovre che possono determinare
schizzi di sangue o di altri liquidi biologici;
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tutti gli operatori che seguono
parti vaginali o cesarei, o assistono ad essi, debbono indossare guanti e
camici durante la manipolazione della placenta o del neonato, fino a che il
sangue o il liquido amniotico non siano stati rimossi dalla cute del neonato
e durante l’assistenza al cordone ombelicale;
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se un guanto si rompe, o si verifica
una puntura o un altro incidente, il guanto deve essere rimosso e sostituito
con un nuovo guanto appena le condizioni del paziente lo rendono possibile;
l’ago o lo strumento dell’incidente debbono essere rimossi dal campo sterile.
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