Si definisce ambiente sicuro quell’ambiente in cui nessun fattore influenza la sicurezza e il benessere degli occupanti.

E’ però necessaria una visione globale dell’ambiente interno che includa sia parametri fisici, quali la qualità dell’aria, l’illuminazione, le caratteristiche termiche, l’acustica e le vibrazioni, sia parametri biologici quali la carica batterica, i funghi, il particolato, la concentrazione di gas, sia aspetti generali quali il risparmio energetico, l’ergonomia, l’inquinamento di aria, suolo e acqua (inteso come alterazione del biosistema esterno).

L’ambiente sicuro, per definizione, non influenza gli occupanti e non modifica il bio-equilibrio naturale dell’ambiente esterno.

E’ oramai riconosciuto e comprovato a livello statistico ed epidemiologico che, in condizioni di scadente controllo dell’ambiente interno, si possono manifestare a carico degli occupanti sintomi di malessere fisiologico che da forme leggere e temporanee (emicranie, bruciori agli occhi, secchezza delle fauci ecc.) possono progredire sino all’insorgenza di vere e proprie malattie.

Una situazione tipica si riscontra in ambienti ospedalieri. Gli ospedali hanno generalmente la fama di ambienti a rischio dal punto di vista della sicurezza sanitaria degli impianti di condizionamento e ventilazione.