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   Esperienze:

   Ospedali per la Promozione della Salute

Nel 1988 l'Ufficio Europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) ha dato avvio ad un Programma Internazionale con lo scopo di favorire una trasformazione organizzativa e funzionale degli Ospedali: da luoghi quasi esclusivamente di cura a luoghi che promuovono la salute nel proprio territorio collaborando con le istituzioni locali e la comunità servita al fine di migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, le relazioni tra l'ospedale e la comunità, le condizioni e la soddisfazione del personale, dei pazienti e dei loro familiari.

Il Programma è stato denominato "Health Promoting Hospitals", tradotto in italiano con "Ospedali per la Promozione della Salute".

L'OMS ha previsto che gli Ospedali che danno la loro adesione al Programma si organizzino in Reti Nazionali/Regionali ciascuna con un Centro di Coordinamento direttamente connesso all'Ufficio Europeo dell'OMS che ha la funzione di Coordinamento Internazionale.

Il Centro di Coordinamento Internazionale per gli HPH è attualmente situato a Barcellona (WHO Office for Integrated Health care Services).

Inoltre l'OMS ha identificato un Istituto Universitario austriaco come "Collaborating Centre" che offre il suo supporto scientifico alle iniziative degli HPHs e che svolge le funzioni di segreteria scientifica delle Conferenze Internazionali.
Questo Centro è l'Istituto di Sociologia applicata alla Medicina "Ludwig Boltzmann" della Università di Vienna.

In data 19 ottobre 1998 l'ufficio Europeo dell'OMS, il Centro di Coordinamento della Rete nazionale degli Ospedali per la promozione della salute, la Regione Lombardia e 62 strutture sanitarie lombarde hanno sottoscritto l'accordo internazionale HPH.


La partecipazione italiana all'avventura culturale e operativa degli 'Ospedali per la promozione della salute' è stata significativa fin dall'inizio del Programma internazionale.
Dopo l'adesione di alcuni professionisti alle iniziative di avvio del Programma, l'Ospedale di Padova e l'Ospedale Buzzi di Milano hanno partecipato al 'Progetto Europeo degli Ospedali Pilota' (1991-1995).
Al termine del progetto pilota, l'OMS ha stimolato la costituzione di Reti Nazionali e Regionali di ospedali e così sono formalmente nate in Italia, nell'ordine, le seguenti Reti regionali:

Rete HPH Veneta

Rete HPH Piemontese

Rete HPH Lombarda

Rete HPH Emiliano-Romagnola

Rete HPH Toscana

Rete HPH Ligure

Rete HPH Trentina

Rete HPH Valle d'Aosta

Rete HPH Friuli Venezia Giulia.

In ogni Rete regionale è stato istituito un centro di coordinamento che funge da riferimento e da stimolo per gli ospedali aderenti. Inoltre, è stata individuata la figura del Coordinatore regionale, il quale ha funzioni di coordinamento interno, di rappresentanza e di collegamento con la Rete italiana, con la Rete internazionale, con l'Ufficio europeo dell'OMS e con l'Istituto di sociologia della salute e della medicina L. Boltzmann di Vienna (centro di supporto scientifico e organizzativo della Rete).

La Rete Italiana degli Ospedali per la Promozione della Salute si configura, quindi, come una "rete di reti regionali", pienamente autonome nella gestione delle proprie attività e nei rapporti diretti con i propri ospedali aderenti, con le rispettive autorità regionali e con l'Ufficio Europeo dell'OMS.
Nel corso della 5° Conferenza nazionale, dal titolo "Partecipare, promuovere, prevenire: la sanità per la salute" (3- 4 dicembre 2001, Sanremo), i coordinatori delle Reti regionali hanno sottoscritto l'Intesa di Sanremo, nella quale vengono indicati alcuni principi e linee di lavoro comuni.
Inoltre, al fine di mantenere un approccio unitario nello sviluppo del Programma in Italia, le Reti regionali HPH hanno sottoscritto uno specifico 'Accordo per la costituzione della Rete Italiana HPH'; il Centro di Coordinamento della Rete italiana è attualmente stabilito presso la Rete HPH Trentina.

La scelta di sviluppare in Italia Reti HPH regionali autonome e riconosciute formalmente dall'OMS è strettamente collegata con l'obiettivo primario della strategia delle Reti proposta dall'OMS: collegare tra di loro realtà in grado di confrontarsi agevolmente, anche sul piano organizzativo.

Nonostante i modelli organizzativi adottati per sviluppare le attuali Reti HPH regionali siano stati diversi tra di loro, esse hanno raccolto l'adesione di una gran parte degli ospedali pubblici e privati presenti in quelle Regioni.
Questa indipendenza dal modello organizzativo scelto e l'alta adesione degli ospedali, indicano che anche nel nostro Paese sono maturi i tempi per lo sviluppo strutturato delle attività di promozione della salute negli ospedali e che il Programma HPH può dare una risposta a una esigenza ormai esplicita del sistema sanitario.

Attualmente gli ospedali aderenti alle Reti stanno sviluppando numerose iniziative di promozione della salute, soprattutto nei tradizionali campi dell'educazione al paziente cronico, della continuità delle cure, degli stili di vita, della sicurezza sul posto di lavoro e dell'integrazione socio-culturale.

"Il concetto di un ospedale come promotore di salute non significa che l'ospedale abbia cambiato la sua funzione principale da quella curativa a quella di promuovere la salute, ma che ha incorporato nelle propria cultura e nel lavoro quotidiano l'idea della promozione della salute del suo personale, dei pazienti e delle loro famiglie" (dott.ssa Mila Garcia Barbero).


Per ulteriori informazioni, cliccate i seguenti link diretti:

elenco completo di news sul Programma HPH

come partecipare al Programma HPH

il programma europeo degli Ospedali per la promozione della salute

l'esperienza italiana degli ospedali per la promozione della salute













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