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  impianti elettrici

 
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Misure di prevenzione e protezione in condizioni normali e di emergenza
Misure di prevenzione e protezione tecniche
Impianti
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Comportamenti corretti
Locali ad uso medico
Cause di infortunio
Quadri di distribuzione

Misure di prevenzione e protezione in condizioni normali e di emergenza

Le condizioni cui la sicurezza degli impianti elettrici si riferisce possono essere così raggruppate:

Condizioni di impiego e di installazione: ogni impianto, apparecchio o componente deve essere installato in conformità alle norme e alle indicazioni fornite dal costruttore, sia riguardo alle condizioni ambientali, sia alle misure complementari di protezione.
A tale riguardo assume fondamentale importanza l'adeguata istruzione del personale, che deve essere in grado di tenere un comportamento tale da:

  • non rappresentare causa di rischio,

  • minimizzare le conseguenze di un evento sfavorevole.

    Il tipo di impianto elettrico è strettamente connesso con le attività svolte: in particolare ciò è vero per tutti i locali ad uso medico . Occorre pertanto verificare e controllare le destinazioni d'uso dei locali, in relazione alle attività mediche in essi svolte.

    Per esempio: il collegamento equipotenziale supplementare è obbligatorio nei locali di gruppo 1 e 2. Debbono essere collegate al nodo equipotenziale:

  • tutte le prese che possono alimentare apparecchi posti nella zona paziente,

  • tutte le masse e le masse estranee poste nella zona paziente.

    I conduttori che collegano le masse al nodo equipotenziale sono gli stessi conduttori di protezione (PE). I conduttori che collegano le masse estranee al nodo equipotenziale devono avere una sezione > 6 mm. La resistenza tra il nodo equipotenziale e una massa e/o una massa estranea deve essere < 0,2 Ohm per locali di tipo 2. Nessun limite vi è per locali di tipo 1.

    Ed inoltre facendo riferimento alle norme CEI 64-8/7 art. 710.41, la protezione di componenti e utenze poste fino a un’altezza di 2,5 metri dal piano di calpestio può avvenire:

    Mediante protezioni differenziali per locali di tipo 1 con Idn < 0,03A per circuiti che alimentano prese di corrente nominale fino a 32A.

    L’impianto dovrà essere suddiviso in più linee per ottenere un’elevata selettività orizzontale in modo che una dispersione su una linea non crei disservizi anche in altre linee. Se si hanno più differenziali in serie, quello a monte deve avere una corrente differenziale d’intervento almeno pari a 3 volte la corrente differenziale d’intervento dell’interruttore terminale posto a protezione dell’utenza finale.

    Mediante trasformatore di isolamento ad uso medicale.

    Il trasformatore d’isolamento ad uso medicale, definito come da CEI 64-8/7 art. 710.512.1.1, limitando la corrente di guasto a terra permette:

  • di contenere la tensione verso il paziente entro limiti di sicurezza,

  • di garantire la continuità dell’alimentazione anche dopo il primo guasto a terra.

    Un secondo guasto a terra determinerebbe un cortocircuito con elevati pericoli a causa:

  • dell’elevata corrente di cortocircuito, che determina elevate differenze di potenziali,

  • dell’interruzione del servizio.

    Per evitare tali conseguenze è necessario installare un dispositivo di segnalazione e controllo dell’isolamento che segnali il primo guasto a terra.

    Il sistema elettrico descritto come sopra si identifica come sistema IT-M e i conduttori di tale sistema debbono essere a doppio isolamento.

    I circuiti del sistema IT-M debbono essere separati dai circuiti ordinari.

    Il sistema IT-M è obbligatorio per i circuiti che alimentano utenze poste nella zona paziente.

    Condizioni di manutenzione: gli impianti, gli apparecchi ed i componenti devono essere oggetto di idonea manutenzione, che deve pertanto essere preventivamente pianificata.

    Il mancato rispetto anche di una sola delle condizioni suddette comporta in generale un decadimento del livello di sicurezza, a tal fine giova ricordare che:

  • gli ospedali sono luoghi a maggior rischio di incendio, sia per l'elevata densità di affollamento che per l'elevato tempo di sfollamento,

  • il paziente è per definizione in stato di salute precaria e quindi maggiormente vulnerabile; le apparecchiature elettromedicali sono spesso applicate al paziente stesso per mezzo di pasta conduttrice o addirittura con cateteri per applicazione cardiaca.

    Un piano di manutenzione degli impianti elettrici dovrebbe comprendere:

  • la manutenzione pianificata, organizzata ed eseguita secondo previsione, con impiego di appositi registri, sulla base di un piano predeterminato. Ha finalità preventive e tende a conseguire le migliori condizioni operative,

  • la manutenzione correttiva eseguita dopo il verificarsi di un guasto e avente lo scopo di riportare l'impianto, o la parte di esso interessata, nelle condizioni operative richieste, oppure quando ne venga ravvisata la necessità a seguito di manutenzione basata su condizione. Comprende regolazione e riparazione, può essere o meno pianificata e include gli interventi di emergenza.

    Il programma di manutenzione deve includere:

  • quadri elettrici principali e di distribuzione,

  • linee di distribuzione principali e secondarie fino alle prese elettriche o all'utilizzatore se connesso direttamente alla rete, escluso apparecchio utilizzatore, comprese tubazioni e passerelle,

  • lmpianti di illuminazione di emergenza,

  • impianti di allarme.



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