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La dissipazione di calore negli impianti di condizionamento



a cura di

Giovanni Lozza - Professore Ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente

Politecnico di Milano

Il condizionamento dell’aria prevede la dissipazione verso l’esterno del calore sottratto all’ambiente sommato alla potenza di compressione.

Tale calore, spesso dell’ordine di migliaia di kW, può essere dissipato:

1. Tramite condensazione diretta del refrigerante per mezzo di CONDENSATORE AD ARIA www.tecnairlb.it.

2. Tramite condensazione con acqua a perdere: da acquedotto o falda freatica,

3. Tramite condensazione con acqua in circuito semi-chiuso mediante torre di raffreddamento evaporativa.

4. Tramite condensazione con acqua in circuito chiuso mediante DRY COOLER www.tecnairlb.it.

L’utilizzo di acqua di acquedotto o di falda freatica ha da tempo subito un forte ridimensionamento a causa dell’indiscriminato aumento dei prelievi nelle città e della difficoltà di smaltimento delle ingenti quantità di acqua utilizzata , fattori che ne hanno inibito le applicazioni nel condizionamento. Restano quindi attuali solo i sistemi di dissipazione basati su torri evaporative oppure su dry coolers.

Solo un attento confronto tra le due alternative può portare alla scelta della soluzione che più si adatti alla singola applicazione.

In questa sede pare utile riassumere i due principali vantaggi legati all’utilizzo dei Dry-Coolers in ambito sanitario:

1. Completa eliminazione delle problematiche relative alla formazione della "legionella", presenti invece qualora si adottino sistemi a torre di raffreddamento. Si tenga presente che questa tematica è di forte attualità proprio in ambito ospedaliero per i pericoli connessi alla particolare esposizione al contagio dei pazienti affetti da altre patologie o comunque da forme di immunodeficienza.

2. Possibilità di rispettare i limiti di emissione sonora anche presso le utenze più sensibili a queste tematiche, grazie all’utilizzo di ventilatori assiali di diversa polarità ed all’assenza del rumore di fondo provocato dallo scroscio dell’acqua.

Inoltre, grazie all’ampliamento delle gamme ed alla conseguente disponibilità di apparecchi in grado di smaltire potenze ragguardevoli, i Dry-Coolers si presentano oggi come un’interessante alternativa anche per applicazioni molto gravose, fino a qualche anno fa dominio esclusivo delle torri di raffreddamento.

 

Utilizzo di raffreddatori d’acqua a secco (DRY-COOLERS) in luogo di torri evaporative

 

Le torri evaporative sono state sinora largamente utilizzate per il raffreddamento di acqua di condensazione negli impianti di condizionamento e di refrigerazione, specie se di grande potenza. Queste macchine presentano tuttavia notevoli problematiche di esercizio, spesso non compatibili con una gestione energeticamente e ambientalmente corretta degli impianti:

L'utilizzo di raffreddatori d'acqua a secco risolve drasticamente tutti questi problemi: l'acqua percorre un circuito chiuso, non entra in contatto con l'ambiente esterno, non subisce un progressivo sporcamento. Tutti gli elementi del circuito, incluso il condensatore, non subiscono alcuno sporcamento e la loro funzionalità è garantita nel tempo. Viene ovviamente annullato il consumo d'acqua e non potrà esservi alcun pennacchio. La manutenzione è limitata a una periodica pulizia della batteria alettata di scambio termico, che si svolge con facilità e in tempi estremamente limitati (i liquid-coolers Tecnair vanno puliti con un semplice getto di acqua, non in pressione). Un impianto con raffreddamento a secco risulterà pertanto, al di là di ogni dubbio, più facile da manutenere, più igienico ed ecologicamente corretto.

I consumi energetici (assorbimenti di ventilatori e pompe) sono in condizione di sostanziale equivalenza, ammesso che la scelta del modello venga effettuata opportunamente.

Non si possono tuttavia nascondere alcuni punti di vantaggio offerti dalle torri, che occorre però valutare nel loro peso effettivo sull’intero ciclo di funzionamento annuo.

Riguardo al costo d'investimento, che è in linea di principio superiore per gli scambiatori a secco a causa dell'impiego di notevoli superfici di scambio in materiale pregiato (rame e alluminio), sono da considerarsi attentamente i risparmi d'esercizio consentiti dall'annullamento dei costi dell'acqua, degli additivi e dello smaltimento dei reflui, dai minori costi di manutenzione e dal mancato degradamento per fouling del condensatore.



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