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  apparecchiature elettromedicali

 
   Capitoli:
Generalità
Campo di applicazione
Pericoli e rischi
Danni
Soluzioni e misure preventive e protettive
Misure di carattere organizzativo
Misure di carattere tecnico
Formazione e informazione
Normative di riferimento - da CEI 62 a 62/40
Normative di riferimento - da CEI 62/40 a 62/79
   Approfondimenti:
Arresto cardiorespiratorio
Effetti nocivi o letali
Soglia di percezione
Contrazioni muscolari e crampi
Tetania muscolare
Fibrillazione ventricolare
Ustioni
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Danni

L’attraversamento della corrente nell’organismo produce effetti nocivi e/o letali variabili, per gravità e conseguenze, direttamente proporzionali all’intensità della corrente e al tempo di contatto.
Le scariche elettriche più lievi (da 0,9 a 1,2 mA) determinano solamente una sensazione di formicolio nel punto di contatto (soglia di percezione della corrente).
Le scariche di media intensità (da 5 a 25 mA) provocano contrazioni muscolari e crampi dolorosi localizzati.
Le scariche più intense (da 25 a 80mA) provocano tetania muscolare generalizzata che, prolungata dal contatto col conduttore, può provocare morte per asfissia.
Le scariche decisamente pericolose sono quelle che hanno intensità compresa tra 80 mA e 3A e che attraversano il cuore; esse infatti determinano fibrillazione ventricolare o altri disturbi del ritmo cardiaco.
Le scariche ancora più intense (da 3 a 8A) deprimono le funzioni nervose e paralizzano i centri bulbari con arresto cardiorespiratorio.
Ben poco si sa sull’effetto di correnti di intensità superiore ai 10 A.
Per effetto elettrotermico l’elettricità può causare delle ustioni in particolare nei punti di entrata della corrente sulla pelle che è il tessuto con resistenza più elevata.



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