Danni
L’attraversamento della corrente nell’organismo
produce effetti nocivi e/o letali variabili,
per gravità e conseguenze, direttamente proporzionali all’intensità della
corrente e al tempo di contatto.
Le scariche elettriche più lievi (da 0,9 a 1,2 mA)
determinano solamente una sensazione di formicolio nel punto di contatto (soglia
di percezione della corrente).
Le scariche di media intensità (da 5 a 25 mA) provocano
contrazioni muscolari e crampi dolorosi localizzati.
Le scariche più intense (da 25 a 80mA) provocano tetania muscolare
generalizzata che, prolungata dal contatto col conduttore, può provocare morte
per asfissia.
Le scariche decisamente pericolose sono quelle che
hanno intensità compresa tra 80 mA e 3A e che attraversano il cuore; esse
infatti determinano fibrillazione ventricolare o altri disturbi del ritmo cardiaco.
Le scariche ancora più intense (da 3 a 8A) deprimono
le funzioni nervose e paralizzano i centri bulbari con arresto cardiorespiratorio.
Ben poco si sa sull’effetto di correnti di intensità superiore ai 10 A.
Per effetto elettrotermico l’elettricità può causare delle ustioni
in particolare nei punti di entrata della
corrente sulla pelle che è il tessuto con resistenza più elevata.