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Presupposti, limiti ed approcci nella promozione dell’invecchiamento attivo sul lavoro
Bologna, 18 ottobre 2013 - Rinaldo Ghersi, medico del lavoro, ergonomo, SIE

 

Nella prima parte si tratta dell'invecchiamento della popolazione lavorativa nell'Unione Europea e in Italia, citandone le cause, l'inquadramento dei dati statistici, il ruolo cruciale della salute e sicurezza nel lavoro, gli indici qualitativi sulla condizione dell'anziano, gli aspetti biologici (funzioni fisiche, sensoriali e mentali), la grande variabilità interindividuale, lo stress lavoro-correlato.
Nella seconda parte si sottolineano le conseguenze dell'invecchiamento sulla produttività (assenze, evoluzione tecnologica, addestramento, aspetti positivi del lavoratore anziano, studi statistici comparativi fra i paesi europei circa le posture disagevoli e il lavoro notturno).
Successivamente si affronta il problema della gestione del fattore invecchiamento sui posti di lavoro (aggiornamento, adattamento del lavoro all'età, servizi assistenziali e sanitari a livello individuale, di impresa e di società, Piani di Azione della Confederazione Europea e dei Sindacati, solidarietà fra generazioni, capacità di lavoro e stili di vitae di lavoro dell'anziano, valutazioni secondo il work ability index e suoi fattori).
Si riportano infine le raccomandazioni del rapporto Tecnico dell'OMS sull'approccio ergonomico, le proposte dei limiti in funzione del sesso ed età (ISO 11228:1, UNI EN 1005-2, ISO TR 12295), alcuni strumenti dell'esperienza francese, tedesca e statunitense e i contenuti in merito del D. Lgs. 81/08.

 

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