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Invecchiamento, lavoro e accomodamento ragionevole. Il contributo del Medico Competente alla valutazione dei rischi e all’invecchiamento attivo.
A cura del Gruppo di Lavoro della Segreteria dell’Associazione Nazionale dei Medici di Azienda. Milano, 2016.

Nelle considerazioni introduttive si citano le fonti ISTAT sulla speranza di vita alla nascita più recenti in Italia e i tassi di natalità e di occupazione, sottolineando le differenze fra aspettativa di vita e aspettativa di vita attiva in buona salute, valutata con la misurazione del “Healthy Life Years”(HLY) e con il coinvolgimento demografico occupazionale delle popolazione italiana.

Le strategie proposte dai Governi sono basate sul prolungamento della vita lavorativa, sull’attivazione dell’invecchiamento attivo e sull’anticipazione dell’età pensionabile per i lavoratori che svolgono attività usuranti.

Vengono si seguito riportate le definizioni di invecchiamento attivo e le azioni per la promozione della capacità lavorativa negli anziani: in particolare si riportano i contributi del Medico Competente (promozione della salute e miglioramento delle condizioni di lavoro, utilizzo di questionari per valutare l’indice “Work Ability Index”, stimolo alla partecipazione della vita sociale e alla promozione di una vita indipendente e sana).

Viene citata la “Carta nazionale per un invecchiamento attivo, vitale e dignitoso in una società solidale”, che scarica sul Medico Competente:

  1. le valutazioni del sovraccarico biomeccanico, dello stress posturale, del lavoro notturno e a turni del microclima severo, del rumore intenso, delle forti restrizioni di tempo;
  2. la collaborazione per il reinserimento dei lavoratori “fragili”.
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