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Le diseguaglianze di salute e il ruolo del lavoro.
A cura del Centro di Documentazione per la Promozione della Salute (DoRS) Regione Piemonte.
Secondo Report sulle diseguaglianze sociali in Sanità, edito da Fondazione Smith Kline presso Franco Angeli Editore, Milano 2014.

Numerose ricerche hanno riconosciuto il contributo rilevante del lavoro nella generazione delle diseguaglianze della salute. In particolare i gruppi più a rischio sono tre:

  • i disoccupati: la disoccupazione determina perdita della continuità del reddito, con percezione di insicurezza sul proprio futuro e minore capacità di un tempestivo e appropriato uso delle cure e più lenti tassi di recupero di salute. Chi è disoccupato fuma di più, abusa più spesso di alcool, è più sedentario, è soggetto a stress, ansia e depressione.
  • i precari: per lo più giovani, stranieri, con professioni meno qualificate, salari più bassi, maggiore esposizione a fattori di rischio materiali e psico-sociali.
  • i lavoratori manuali e con più bassa qualifica: hanno basso livello di istruzione, maggiore esposizione ai rischi lavorativi in tutti i settori, impatto psico-sociale che agisce sulla salute mentale, scarsa soddisfazione del proprio lavoro.

Vengono illustrate nel Fast sheet esempi di politiche di contrasto alle diseguaglianze si salute attivate in Italia. Il livello di salute di una società non dipende unicamente dalle capacità di un Sistema Sanitario di erogare cure universali atte a tutelare il benessere fisico e mentale, ma anche in buona parte dalle condizioni di vita in cui gli individui nascono, crescono, vivono, lavorano e invecchiano.

Allegati:
Scarica questo file (Dors_DisSalute_19Gen15.pdf)Disparità di salute e il ruolo del lavoro[DoRS - Piemonte]
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