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Speciale ESMO. Giovani oncologi travolti dal burnout. I risultati di una ricerca Europea.
A cura di European Society of Medical Oncology (ESMO), settembre 2014

Durante l’ultimo Congresso Mondiale dell’ESMO, titolato “Accuratezza medica nella cura del cancro” e svoltosi a Madrid, il contributo di una ricerca ha rivelato che il 70% dei giovani specialisti oncologi presenta segni di burnout.

Nello svolgimento dell’assistenza ai malati tali specialisti debbono prendere decisioni complesse riguardanti la gestione dei tumori, supervisionare l’impiego di terapie tossiche, relazionare continuamente con pazienti sofferenti o moribondi, confrontarsi con problemi burocratici di complessità notevole, questioni medico-legali, aspettative sempre maggiori, risorse sempre ridotte.

Presentano di conseguenza la sindrome, caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione, perdita di interesse e di finalità sul lavoro, ansia, depressioni, abuso di alcool o di sostanze, fino anche a situazioni più drammatiche, quali il suicidio.

La ricerca, che ha coinvolto 595 oncologi europei under 40 ha evidenziato i tassi più alti di burn out in Europa centrale (84%), mentre i più bassi appartengono alle nazioni del nord Europa (52%). Non sono state riscontrate differenza di genere, anche se i maschi presentano tassi di depersonalizzazione più elevati rispetto alle femmine.

Le misure preventive suggerite sono il trovare un giusto equilibrio esistenziale e il coltivare interessi al di fuori della pratica clinica, della ricerca, del contatto con gli studenti, onde mantenere il loro rapporto fondamentale per i risultati delle cure dei pazienti e per la loro qualità di vita.

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