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Indagine sul benessere organizzativo in ISPRA: anno 2013
A cura dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).Da “Ambiente e Società, 7/2014. Roma, gennaio 2014

Il contributo riporta in sintesi il lungo lavoro fatto presso l’ISPRA per introdurre i principi e le nuove regole fissate dal D.lgs. n. 150/2009, con il fine di analizzare trasversalmente le dinamiche e le modalità di realizzazione della prestazione lavorativa e delle complesse relazioni interpersonali che si intrecciano nell’Istituto.

E’ stata quindi prodotta una lettura degli indicatori del clima organizzativo all’interno di ISPRA che analizza le dimensioni associate al funzionamento dei meccanismi organizzativi, integrandole con lo stato di benessere psicofisico del personale. Nell’introduzione si ricorda che il D.Lgs. 150/2009 dispone che l’organismo indipendente di valutazione curi annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente onde rilevare in livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione, nonché la valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale: nella prospettiva di migliorare l’efficienza, l’efficacia e la qualità dei servizi risulta centrale infatti la valutazione del lavoratore. Trattasi di un questionario comune a tutta la Pubblica Amministrazione, articolato in tre sezioni (benessere organizzativo, grado di condivisione del sistema di valutazione e valutazione del proprio superiore gerarchico). Il Rapporto è costituito da una prima parte nella quale viene descritta la struttura del questionario e le modalità con le quali è stata effettuata la rilevazione (Cap. 1). Viene di seguito dato conto delle caratteristiche dei rispondenti al questionario (Cap. 2). Sono state spedite 1236 mail di invito, corrispondenti al numero di dipendenti; solo 647 questionari sono stati completamente compilati (50.3%). Il confronto per genere mostra una sostanziale coincidenza tra la popolazione e il campione dei partecipanti, con una maggiore partecipazione delle donne (53.3%) rispetto agli uomini (46,7%). Sono stati elaborati anche dati circa le diverse famiglie professionali, le sedi di servizio, lo stato civile, le classi di età, l’anzianità di servizio, il titolo di studio, il regime di impiego e la tipologia contrattuale. Nel Cap. 3 si forniscono le analisi per ogni aspetto indagato: sono state riportate esclusivamente quelle che si sono rilevate statisticamente significative. Nella seconda parte è stata affrontata l’analisi effettuata dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) (Cap. 4), nella quale sono state analizzate le diverse aree del malessere ed esaminate le relazioni con le variabili selezionate dal questionario in base ad una ipotesi di loro connessione con il tema. Infine sono state indicate alcune considerazioni conclusive (Cap. 5) tese a fornire elementi per individuare le possibili aree di miglioramento, sia sotto il profilo organizzativo sia sotto quello dello strumento utilizzato per l’indagine. L’analisi ha già evidenziato alcune questioni di particolare interesse che potranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti anche dopo la pubblicazione del documento e a seguito della condivisione con il personale dell’Istituto. Il Rapporto è corredato da 7 appendici nelle quali sono apportate le distribuzioni semplici di frequenza, tutte le risposte alla domanda aperta “suggerimenti e proposte”, gli item individuati dal CUG al fine di approfondire l’analisi delle concezioni con i temi del “malessere”, il testo del questionario somministrato, le tabelle di contingenza relative alle aree del malessere nonché un glossario di riferimento per alcuni termini utilizzati nel testo. I contenuti del volume sono un esempio di integrazione possibile tra la valutazione del rischio lavoro correlato e l’indagine di benessere: i due aspetti non vanno confusi, ma visti come integrati. L’indagine del benessere si può assimilare alla valutazione approfondita perché utilizza i questionari. E’ effettuata attraverso l’inserimento dei dati nella piattaforma del sito anticorruzione che procede alla elaborazione dei dati e alla restituzione di un report in versione “promozione del benessere organizzativo”, e che quindi indica le aree migliorabili.

Allegati:
Scarica questo file (Indagine_sul_benessere_organizzativo-ISPRA-2013.pdf)Indagine in ISPRA 2013[ISPRA]

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