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Il calcolo dei costi dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro.
A cura dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, 2014

Il report ricorda che i rischi psicosociali, lo stress lavoro correlato e gli effetti sulla salute a questi associati comportano un notevole onere finanziario sugli individui, le organizzazioni e la società (EU-OSHA; 2009). Esso si prefigge di condurre una revisione della letteratura relativa a tali oneri, utilizzando fonti della letteratura accademica (banche dati accademiche e atti di convegni), letteratura grigia (Google) e informazioni tratte da organizzazioni autorevoli (ILO, OMS, Istituzioni Sanitarie Nazionali, Ispettorati del Lavoro).

La maggior parte degli studi che rilevano i costi utilizzano un approccio deduttivo (costo complessivo delle malattie con stima della percentuale dei casi riconducibili all’attività lavorativa) o induttivo (individuazione dei vari tipi di costi implicati prima di calcolarli e sommarli per ottenere le spese complessive delle patologie legate al lavoro).

Nei capitoli del report sono riportati i risultati in termini di costi economici a livello di società e di organizzazione associati a determinate condizioni psicosociali del lavoro, sia in Europa sia in Paesi extra-europei, riguardanti vari settori lavorativi (edilizia, istruzione, assistenza sanitaria, ristorazione, pubblica amministrazione, difesa).

Vengono proposte Linee Guida per calcolare i costi in ordine alla patologie psichiche, cardiovascolari, ai disturbi muscolo-scheletrici e alle malattie del ricambio.

Nelle conclusioni si afferma che la prevenzione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro è “economicamente conveniente”.

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